Fiesole, Museo Civico Archeologico 2011


Mnemosine o della Memoria

In mostra, la prima mai allestita in Toscana, è proposta una serie di opere in buona parte eseguita appositamente per l’occasione e dedicata al tema affascinante della memoria che ispira da sempre il lavoro pittorico dell’artista. Formatasi fra Londra e Milano, Giuliana Fresco infatti realizza opere, dipinti e carte, che collegano l’osservazione delle cose, specie del paesaggio, con la visionarietà di frammenti tratti dalla storia dell’arte come dal passato remoto della storia individuale. L’immagine che ne risulta ha così, spesso, un carattere dolcemente visionario, sospeso fra narrazione intima, quasi cronaca di un particolare vissuto e l’astrazione pura. Le opere ultime, realizzate per lo più su tele libere, prive di telaio e appese direttamente alla parete, guardano in particolare allo stupendo paesaggio toscano, il paesaggio di Fiesole, inserendovi però frammenti di un’archeologia del profondo che rendono le sue atmosfere specialmente suggestive.

Scrive Martina Corgnati nel catalogo della rassegna: “per il lavoro di Giuliana Fresco, nel corso degli anni, la memoria è diventata sempre più importante, anzi fondamentale. Contemporaneamente la sua pittura, che inizialmente presentava emergenze, per così dire, espressioniste, si è progressivamente spogliata dalle componenti emotive, dall’impulsività della pennellata, per riappropriarsi di una qualità descrittiva, ma non naturalistica, sempre più spiccata e sempre più personale. Questa qualità, squisitamente pittorica si sposa, spesso, con un bisogno di ricordare sempre più intenso che ha qualcosa dell’evocazione antica (quella degli aruspici), della storia e dell’autobiografia. Per riprendere il confronto: come il pittore cinese che dispone liberamente nel morbido spazio fluttuante e indistinto il prezioso particolare che lascia trasparire il senso, Giuliana Fresco oggi sottrae quello speciale ricordo al nulla e lo immerge in uno spazio altro, visionario e però descritto, raccontato in base a suggestioni che, di volta in volta, le vengono suggerite dal contesto.”

La mostra presenta una trentina di opere recenti, tele e qualche carta, collocate nella sala Costantini e distribuite come una punteggiatura strategica negli spazi del museo. La mostra è accompagnata da un catalogo, con testi di Martina Corgnati e Victor De Circasia.